Primo Maggio, Landini: bonus Befana una marchetta elettorale. Sbarra: importanti misure del Governo, ma ora fare di più

Venti anni dopo la manifestazione unitaria a Gorizia in occasione dell’allargamento dell’Ue con l’ingresso di dieci nuovi Paesi, tra cui la vicina Slovenia

di Nicola Barone

La manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per celebrare il Primo maggio, che si tiene a Monfalcone (Gorizia) ed è dedicata all'Europa, 1 maggio 2024
La manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil per celebrare il Primo maggio, che si tiene a Monfalcone (Gorizia) ed è dedicata all'Europa, 1 maggio 2024

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Il bonus Befana «è uno spot, una marchetta elettorale. È sotto gli occhi di tutti che la gente non arriva a fine mese, ci sono più di 7 milioni di persone che pur lavorando sono povere. Pensare che tutto questo si risolva dando 100 euro lordi a gennaio e ad una platea limitata di persone credo sia un insulto al buon senso». Dalla piazza dei sindacati per il Primo maggio a Monfalcone (Gorizia), parte l’attacco del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. «Questo non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il Governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese». Più in generale, secondo Landini, «bisogna rimettere al centro il lavoro, i diritti delle persone, combattere e superare la precarietà, aumentare i salari». E poi la questione della sicurezza sul lavoro, con «gli infortuni e le morti che si registrano soprattutto nel sistema degli appalti e subappalti e coinvolgono di più i lavoratori precari. Bisogna cambiare il modello di sviluppo e cambiare le leggi sbagliate, folli che ci sono nel Paese».

Sbarra (Cisl): importanti misure del Governo ma ora fare di più

Le recenti decisioni di Palazzo Chigi vengono lette in maniera diversa in casa Cisl. «È importante il riordino sulla gestione dei fondi di Coesione, va nella direzione auspicata dalla Cisl. Apprezziamo il sostegno forte all’occupazione stabile attraverso incentivi rivolti a giovani, donne e al Sud. Anche la misura dei 100 euro da corrispondere a gennaio è un ulteriore contributo per sostenere i redditi della fasce popolari. Ora va fatto di più», dice il segretario generale Luigi Sbarra. «Non parlerei di divisioni ma di sensibilità differenti», è la chiosa quando vengono evocati i rapporti tra la sua organizzazione e la Cgil. Nondimeno «bisogna aumentare salari e retribuzioni e rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, tagliare le tasse al ceto medio, detessare le tredicesime, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, aprire il tavolo per cambiare il sistema previdenziale. Il dialogo e il confronto con il governo deve proseguire per affrontare in maniera più decisa le questioni più importanti», aggiunge Sbarra, tornando inoltre a chiedere «il taglio strutturale del cuneo fiscale».

 

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