cco un pezzo di najY attrice di teatro del gruppo"stranita che ci racconta l' essenza del nuovo spettacolo , topografia del caso.





trani di nome, straordinari di fatto: un viaggio teatrale indimenticabile

Sette anni. Un viaggio lungo, intenso, costellato di emozioni e di traguardi inattesi. Un viaggio che ha visto protagonisti quarantaquattro anime speciali, legate da un filo invisibile: la passione per il teatro.

"Strani", ci chiamiamo. Un nome che racchiude in sé l'unicità di ogni individuo, la diversità che ci rende speciali. Eppure, su quel palco, quelle "stranezze" si fondono in un'armonia perfetta, dando vita a qualcosa di magico: uno spettacolo, un'esperienza che ha toccato i cuori di tanti.

"Topografia del caso": un titolo che racchiude l'essenza del nostro percorso. Un viaggio alla scoperta di noi stessi, delle nostre fragilità e delle nostre immense potenzialità. Un viaggio che ci ha portati a esplorare i meandri della psiche umana, ad abbattere i muri che ci separavano e a costruire ponti di connessione e di empatia.

C'erano i monologhi, intensi e struggenti, nati dalle penne di alcuni di noi. Parole che scavavano nell'anima, che svelavano segreti e tormenti, che raccontavano storie di vita vissuta con coraggio e dignità. E poi, c'erano le scene corali, esplosioni di energia e di creatività, dove i corpi si muovevano all'unisono, creando coreografie di emozioni che lasciavano senza fiato.

Paziente e personale sanitario, fianco a fianco. Due mondi che si incontrano, si confrontano, si contaminano a vicenda. Un connubio prezioso, che ha reso il nostro spettacolo ancora più autentico, ancora più ricco di significato.

Il successo, inaspettato e travolgente, è stata la ciliegina sulla torta. Un successo che ha dimostrato al mondo che la diversità non è un limite, ma una risorsa preziosa. Che la follia non è un ostacolo, ma un'occasione per esplorare nuove dimensioni dell'essere.

Ma al di là dei consensi e degli applausi, ciò che resta più impresso nei nostri cuori è il ricordo di quei momenti condivisi, di quelle risate e di quelle lacrime versate insieme. È la consapevolezza di aver creato qualcosa di unico e speciale, di aver dato vita a un'esperienza che ha cambiato non solo noi stessi, ma anche chi ha avuto la fortuna di assistere al nostro spettacolo.

Siamo "Strani", sì, ma siamo anche artisti. Abbiamo dimostrato al mondo che la bellezza può nascere anche dalle ferite, che la creatività può fiorire anche nei terreni aridi. E ora, con il cuore pieno di gratitudine e di speranza, guardiamo al futuro con la consapevolezza che questo viaggio è solo all'inizio.



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